Ritorno dal bagno e riesco solo a piegarmi sul letto: in piedi appoggio viso e busto sul materasso e roteo il bacino andando incontro alla contrazione. Provo a visualizzare un'onda, un fiore che si apre, un qualcosa che mi aiuti ma non vedo niente, cio' che mi aiuta e' invece emettere un suono, un lamento gutturale, sommesso e lungo quanto una contrazione. Sembro indemoniata o concentrata in un rito woodoo.Oramai sono vicinissime. Solo 10 secondi di tempo per riprendermi e poi ricominciano piu' forti di prima.
La cosa strana e' che per tutto il travaglio io sono concentratissima: non per fare menate new age ma questo e' stato veramente un parto "di testa" che ho guidato e vissuto secondo per secondo. Per Isabella invece mi sono stesa sul letto e ho lasciato che il corso delle cose e la midwife mi guidassero attraverso il parto. Giustamente, credo, perche' non sapevo bene a cosa andavo incontro.
Intanto continuo a roteare il bacino e a mugugnare ohhhhhhhhhhh, e' la midwife stundetessa continua ad esclamare :wow she is really IN THE ZONE, isn't she?. A me , chiamatemi scema, ma questa cosa e' piaciuta un sacco e mi ha fatto capire che andando incontro ad ogni contrazione stavo facendo la cosa giusta.
Poi, come da copione , finisce una fase e ne comincia un'altra. l'atto finale, il momento di spingere. Ed io so che il bello/peggio comincia proprio ora. Dico alle midwives che io voglio partorire in piedi, che non intendo muovermi da quella posizione e loro ,senza battere ciglio, si posizionano per terra con materassini asciugamani e attrezzi vari.
Nel frattempo Matt prova a massaggiarmi la schiena ma gli chiedo di smettere, gli stritolo la mano sinistra e comincio a spingere. Spingo spingo ma mi sembra che non succeda nulla, la midwife mi dice che alla prossima contrazione devo spingere e spingere ancora piu' forte. Chiudo gli occhi , spingo e mi aggrappo al materasso e alle lenzuola , mi aggrappo all sponda del letto e affondo la faccia nella coperta. Niente.
Io stravolta sudata e col fiatone esclamo : io non ce faccio , stavolta non ce la faccio, ma Matt mi di certo che ce la fai Fede, Emma e' quasi fuori, qualche minuto e ce l'abbiamo!
Alla prossima spinta ce la voglio fare , devo farle uscire la testa e allora comincio ad urlare….e lo so che si spinge meglio se si trattengono le urla ma io a questo punto sono proprio andata..selvaggia e in un viaggio tutto mio . La midwife mi dice che la testa non e' ancora fuori ma che riescono a vederla, poi controllano i battiti della piccola che sembrano rallentare …mi dicono devi spingere Federica, di piu' , devi mettercela tutta altrimenti dobbiamo trovare un'altra soluzione…che alle mie orecchie suona come: adesso se non spingi con grazia ti tocca il cesareo bella mia, e a quel pensiero, insieme al panico di sapere che il suo cuore stava rallentando ( ma molto piu' probabilmente era il mio , me l'hanno detto poi ) ho spinto..SPINTO come non ho mai fatto in vita mia…ho pensato Ecco magari io muoio con questa spinta , ma almeno lei e' fuori e in un attimo sento quello che Dani /Girasole ha descritto come The Ring of Fire , la testa che esce da me e poi le voci emozionate di qualcuno in stanza , ma non capisco , non mi ricordo chi c'e' in stanza con me , io sono lontana 1000 galassie e ho solo una missione in testa : spingere ancora e farle uscire il corpo.
Alla spinta successiva, lunga lunga e liberatoria, Emma esce e piange da subito. Io sono oramai in ginocchio , le midwives stese per terra che esclamano she is here , hold your baby Federica!!! ma io sono talmente distrutta , senza fiato ed esausta, che tutto cio' che voglio fare e' buttarmi per terra e riprendere fiato. Voglio solo chiudere glio occhi e riprendermi dal dolore, ma c'e' ancora il cordone che ci unisce ed io la prendo subito in braccio , Matt mi sostiene ed esclama:she is so cute she looks like you!…Io la guardo , sono felice , Emma e' bellissima e sta bene.
Sono le 13 e 47. Salgo a letto , me la metto al seno e sento la stanchezza svanire. Sono felice , sono fiera di lei, di me,di Matt, sono mamma di due splendide bambine e mi sento grata e serena.